Scoprire i volti dell’Iran
Viaggio lento con i tempi adatti allo studio della composizione del quadro fotografico, del ritratto e dell’incontro con le persone. Accompagnati dal fotografo Claudio Silighini scopriremo un paese fantastico, con una storia antichissima e dalle tradizioni radicate, crocevia di civiltà e di religioni, dagli incantevoli paesaggi naturali e dal patrimonio artistico, culturale e archeologico inestimabile arricchito dall’accoglienza e dalla cortesia delle persone valore aggiunto di questa destinazione.
Descrizione del viaggio
Il nostro itinerario è costruito per lasciare spazio a variazioni e iniziative delle nostre guide non prevedibili, come ad esempio, se saremo fortunati, la partecipazione a feste, concerti e matrimoni. L’importante per noi è usare bene il tempo a disposizione. Il presente programma può quindi subire modifiche e alterazioni dettate dalla condizione meteorologica e delle strade, oltre che dall’opportunità di effettuare o meno alcune visite a insindacabile giudizio della guida e dell’organizzazione. Eventuali modifiche non alterano il valore del viaggio.
Nota:
il viaggio è aperto anche agli accompagnatori.
la partenza può essere anticipata a sabato 25 febbraio e il ritorno a sabato 4 marzo 2017.
Il viaggio sarà svolto in concomitanza con il Viaggio Sensoriale dedicato a ipo e non vedenti che si svolge in parallelo, anche per questo motivo sarà un’esperienza molto particolare. Il programma lo potete trovare clickando qui.
il gruppo fotografico avrà la propria guida e la propria autonomia nelle visite restando col gruppo solo per i trasporti.
26 febbraio, domenica, 1° giorno
Volo Italia – Teheran (Pasti non inclusi)
Il nostro volo raggiungerà Teheran verso sera. Sbrigate le pratiche per il visto raggiungeremo il nostro hotel per la cena.
Notte a Teheran
27 febbraio, lunedì, 2° giorno
Teheran (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Visiteremo il Palazzo Golestan dove una volta si trovava il Trono del Pavone, vanto dello Scià, ora conservato al museo dei gioielli, per raggiungere le vie dell’affollato bazaar della città, uno dei più suggestivi d’Oriente per conoscerne i profumi, i suoni, i sapori e le merci. Passeremo la serata al parco Abo Atash, Acqua e Fuoco, luogo di incontro serale con il ponte Tabiat, dove la gente passeggia circondata da un’atmosfera particolare, sospesa tra tradizione e modernità.
Pranzo e cena saranno in piccoli ristoranti locali scelti dalla guida durante il nostro percorso.
Notte a Teheran.
28 febbraio, martedì, 3° giorno
Teheran – Kashan, 250 km circa. (Colazione e cena inclusi, pranzo non incluso)
Raggiungeremo Kashan, città carovaniera ai margini del deserto del Dasht–e-Kavir, considerata la culla della civiltà. L’origine risale al VI millennio. a.C., rasa al suolo due volte dagli invasori e sempre ricostruita dagli indomiti abitanti, fino a raggiungere il suo massimo splendore tra il 1051 e il 1220, famosa per i tessuti, le ceramiche e le piastrelle. Passeggeremo nel Bagh-e-Fin, Giardino di Fin, considerato Patrimonio dell’UNESCO, disegnato per lo Shah Abbas I a immagine del paradiso, dove l’acqua scorre limpida e i fusti di alberi sempreverdi si piegano dolcemente al più lieve alito di vento. La città vecchia presenta ancora tutte le caratteristiche delle architetture del deserto, qui con una connotazione di grande splendore. A Kashan infatti sono state restaurate le più belle e sontuose residenze private. Lo stile è prevalentemente cagiaro, con specchi e vetri colorati, stucchi straordinari, cortili interni, cupole impreziosite da pitture e impeccabili geometrie. Il tutto costruito con quell’ancestrale sapienza architettonica che, nel rispetto dell’ambiente e con l’uso di materiali coevi, consente di vivere in dimore fresche e ventilate anche nel torrido clima estivo del deserto. Visiteremo le splendide dimore Khan–e Tabatabaei, e Khan–e Abbassi, la moschea principale, la madrasa di Agha Bozorg e il bagno turco, non più in funzione ma di assoluto interesse perché potremo toccare e camminare anche sulle sue cupole.
Notte a Kashan.
1, 2 e 3 marzo, mercoledì, giovedì e venerdì 4°, 5° e 6° giorno
Kashan – Isfahan, 230 km circa. (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Un vecchio detto persiano dice “Esfahan è la metà del mondo”.
Qui di seguito trovate la descrizione della città e dei suo monumenti più importanti. Molto più difficile è raccontare l’accoglienza della gente, l’atmosfera che regala la piazza o le arcate dei ponti storici animati dalle persone curiose di incontrarci. Ci dedicheremo ai luoghi dove sarà più facile interagire con la gente.
Numerosi viaggiatori hanno lasciato una descrizione entusiasta ammaliati da tanta bellezza della grande oasi del deserto dove regna intatta l’atmosfera delle “Mille e una notte”. Distribuiremo le visite nei due giorni che abbiamo a disposizione. A partire dal 1587, con Abbas I “il Grande” e la dinastia safavide, la città acquista la straordinaria bellezza che la caratterizza ancora oggi. Nella grande piazza centrale Naghsh-e Jahan, metri 512 x 163, si affacciano due teorie di archi occupati da botteghe di artigiani, interessanti negozi di preziosi, miniature, turchesi, stoffe. Alle estremità della piazza si vedono i pali che servivano a delimitare il campo di polo realizzato 400 anni fa. Tra i porticati sono incastonati tre edifici che contribuiscono in modo determinante alla bellezza della piazza. Il primo è la Masjed-e Emam, “moschea dello Shah”, in assoluto una delle più belle dell’intero mondo islamico per la raffinatezza della decorazione di piastrelle azzurre e gialle e l’armonia della cupola e degli spazi interni, punto d’arrivo dell’evoluzione artistica e architettonica della moschea persiana. Anche qui il colore gioca nell’alleggerire le strutture, adducendo nel visitatore una sorta di stupore, nel quale la materia si dissolve magicamente e si trasmuta in pulviscolo azzurro cielo.
Troveremo poi il secondo: la moschea di Masjed-e Shah Lotfollah, suocero del sovrano, piccolo gioiello riservata al culto dalla famiglia reale, raffinato esempio di moschea privata, per la struttura, la decorazione interna, modulata da spirali turchesi, e per la straordinaria cupola, che all’interno sembra smaterializzarsi nella luce filtrata da grate di arabeschi invetriati. L’esterno si veste di una superba decorazione blu cobalto e bianca su fondo bruno, perfetta nella sua costruzione e nei suoi decori. Il terzo è il palazzo reale safavide Ali Qapu, la “Porta di Alì”, dove il sovrano riceveva i suoi ospiti. Era anche una sorta di “porta reale” che dava accesso ai giardini dello Shah, punteggiati di padiglioni che insieme costituivano il Palazzo Reale. Dalla terrazza, talar, prospiciente la piazza e adibita a sala del trono estiva, il sovrano poteva seguire gli incontri di polo, di notte giocati con una palla di fuoco, ma anche le parate militari e le esecuzioni capitali. Troveremo anche la porta monumentale del bazaar Gheisarieh, il Bazaar Imperiale, coperto da piccole cupole con aperture per far entrare la luce, che si snoda fra botteghe e caravanserragli, per ben 6 chilometri, fino alla Moschea del Venerdì.
Vedremo il Padiglione Hasht Behesht, Otto Paradisi, piccola meraviglia dell’architettura di corte. Consiste in due gruppi di quattro camere ottagonali, gli otto paradisi appunto, che s’innestano attorno ad un ottagono centrale abbellito da una magnifica cupola a lanterna. Le stanze superiori e la lanterna conservano in parte i colori originali, sfarzosi e scintillanti: l’oro, il rosso, il blu cobalto. Padiglione di piacere, era inserito nel Giardino degli Usignoli, attraversato da canali che si intersecavano sotto il padiglione centrale. Anche qui le piante e i cespugli fioriti, il gorgoglio dell’acqua e il cinguettio degli uccelli, uniti alla bellezza degli affreschi profani, anticipavano in terra le gioie del paradiso. Il Palazzo delle 40 colonne, Chehel Sotun, è il padiglione costruito da Abbas I dove il re accordava le udienze. Gli affreschi, secondo una tradizione antica, rappresentano eventi storici dell’epoca, alcuni risentono dell’influenza europea, altri mantengono lo stile della miniatura delle corti persiane. Deriva il suo nome dalle colonne del talar che si riflettono nell’acqua della vasca antistante. Tutti questi padiglioni fanno parte della tradizione palaziale persiana che, a differenza di quella europea che costruiva grandi residenze, preferiva padiglioni inseriti nel contesto di giardini, o pardis, da cui “paradiso”. Dunque dimore paradisiache create per esaltare la bellezza e il piacere, materializzazione ed umanizzazione del sogno di popolazioni nomadi aduse all’aridità e alla calura del deserto.
Visiteremo la straordinaria Moschea del Venerdì, Jameh Masjid, meno appariscente di quella dello Shah, ma più antica, articolata e interessante, di grande splendore. La sua costruzione iniziò alla fine del IX secolo, ma i successivi ampliamenti ne fanno il palinsesto dell’architettura sacra persiana. Man mano che si avanza, il passaggio nel tempo è apparente e, allo stupore per l’equilibrio e la bellezza della creazione artistica, segue la meraviglia. Qui tutto è perfetto, anche nel sapore decadente che conferisce ulteriore fascino e colore a ciò che è già perfetto. Qui la perfezione è unicità, è assoluto. Due sale invernali, per fare fronte al clima rigido dell’altopiano, una risalente all’epoca Ilkanide, XIV secolo, con il Mihrab di Oljaytu, di squisita fattura, la seconda di epoca Timuride.
Raggiungeremo tre importanti ponti sul fiume Zayandeh-Rud, il Ponte Sio Se Pol o delle 33 arcate, il Ponte Khaju, Pol-e-Kaju, del 1600, e il ponte Shahrestan del periodo sassanide, prima dell’avvento dell’islam. L’importanza dei ponti di Isfahan non risiede solo nella loro splendida architettura o nella funzione pratica, ma anche in quella sociale, sono punto di incontro di famiglie e gruppi, e di elevazione spirituale. A questo mirava il Principe, nell’interesse dei suoi sudditi e della sua propria salvezza. Funzionavano come dighe, ospitavano di primo mattino mercati di frutta e ortaggi ed erano luoghi di aggregazione dove, all’ombra di padiglioni dipinti, si sorseggiava il té, sciogliendo in bocca cialde di zucchero d’orzo, o si fumava il narghilè. Erano meta di passeggiate la sera, quando l’aria impregnata di freschi vapori anticipava i piaceri del paradiso islamico.
3 notti a Isfahan
4 marzo, sabato, 7° giorno
Isfahan – Qom, 320 km circa. (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Lungo il percorso ci fermeremo a Natanz per ammirare la Moschea del Venerdì, Jameh Mosque, e il Mausoleo di Abdol Samad. Il complesso, di grande interesse e bellezza, risale all’inizio del XV secolo e fu costruito per onorare il grande maestro sufi. Ci fermeremo a Qomla seconda città santa dell’Iran dopo Mashhad e ospita il santuario di Hazrat-é Masumeh. La città deve la sua importanza al fatto di ospitare il sepolcro di Fatemé che fu seppellita qui nel IX secolo.
Notte a Qom o Teheran in funzione dell’orario dei voli.
5 marzo, domenica, 8° giorno
Volo Teheran – Italia (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Estensione: chi desidera può proseguire fino a Shiraz e Persepoli.
5, 6 e 7 marzo; domenica, lunedì e martedì: 8°, 9° e 10° giorno
Volo Teheran – Shiraz (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Dopo l’arrivo a Shiraz, nei giorni a disposizione visiteremo la città e i suoi dintorni, Persepoli e Naqshe Rostam.
Inizieremo dalla visita della capitale del Fars, città molto antica, che conobbe momenti di prosperità e di decadenza. Nel 1760 Karim Khan Zand la elesse capitale del suo breve regno. Proprio agli Zand e ai loro successori, i Qajar, che regnarono dal 1796 fino al 1925, che ne sposarono l’ispirazione artistica, si deve l’incanto di questa piacevole città.
Anche se dei giardini di rose e gli usignoli cantati dai poeti resta quasi soltanto un’immagine letteraria, il profumo delle rose e della vita di corte pervade ancora l’aria. Karim Khan Zand vi costruì la Cittadella, sua residenza privata, e il delizioso padiglione ottagonale dove riceveva gli ambasciatori stranieri, oggi Museo del Fars. Visiteremo anche il bel Bazar, unico in Iran per l’architettura in mattoni dipinti, cui un secolo dopo fu aggiunto il caravanserraglio Saray-e-Moshir.
Poi la Moschea Vakil, con l’incantevole decorazione naturalistica di alberi ieratici e ghirlande di fiori appassiti, che fu l’ossessione di Pierre Loti, e la cui sala di preghiera invernale è sostenuta da 48 colonne monolitiche. Ma Shiraz è anche la città dei grandi poeti, Sa’adi (1209-92) e Hafez (1310-90) che qui sono sepolti e onorati, e dei cui versi sono tuttora permeate la lingua e la cultura persiana. Vedremo la Moschea Nasir, una della più belle dell’Iran, la Madrasa del Khan le cui decorazioni di fiori rosa e blu con uccellini ci rimandano agli affreschi dei palazzi safavidi. E infine il padiglione e il giardino Narenjestan, fresco e rigoglioso.
Visiteremo i grandi siti degli Achemenidi del IV secolo a.C e dei Sasanidi del III secolo d.C.. Raggiungeremo Persepolis, la città sacra fondata da Dario nel 524 a.C.. Si narra che sia stata fondata per celebrare Nouruz, il primo giorno di primavera, considerato il capodanno centro-asiatico. Qui il Grande Re riceveva le delegazioni dei popoli sottomessi. In lunghe processioni venivano ad offrire doni e tributi. La grande Apadana, la porta di Serse, la sala delle 100 colonne, i delicati bassorilievi, tutto testimonia della grandiosità e splendore di questa antica città. Fu data alle fiamme da Alessandro nel 330 a.C. per colpire al cuore i loro nemici.
Visiteremo la necropoli di Naghsh-e- Rostam, luogo di grande suggestione, che conserva le tombe rupestri dei grandi re Achemenidi e i bassorilievi, manifesto dei re Sasanidi. Rientreremo a Shiraz in tempo per la visita al Mausoleo di Shah-e Cherag ,uno dei più importanti santuari sciiti, sperando di poter accedere all’interno, dove un tripudio di luci e di specchi ci riempirà di meraviglia.
Nella serata del 7 marzo voleremo a Teheran.
Due notti a Shiraz e una a Teheran.
8 marzo, mercoledì, 11° giorno
Volo Teheran – Italia (Colazione inclusa. Pranzo e cena non inclusi)
Il nostro volo lascerà l’Iran la mattina presto.
Documenti, visto e assicurazione:
Per entrare in Iran occorre il passaporto con validità residua di 6 mesi e l’assicurazione sanitaria personale.
La pratica per il visto viene preparata dalla nostra agenzia di riferimento dopo aver inviato la scansione del passaporto, di una foto tessera e di un modulo compilato che riceverete al momento dell’iscrizione al viaggio.
La quota da pagare all’arrivo per il visto e l’assicurazione è di circa 90€, dipende dal governo locale e, anche se non sono previsti aumenti, può variare senza preavviso.
La quota comprende:
– assistenza per il visto;
– transfer da e per gli aeroporti;
– trasporto privato;
– guida ufficiale autorizzata dal Ministero del Turismo parlante italiano;
– camera doppia o tripla in hotel di diversa categoria, 4 stelle e categoria speciale come un boutique hotel tradizionale a Kashan e a Shiraz;
– trattamento di mezza pensione con colazione e pranzo o cena.
La quota non comprende:
– i biglietti per i voli aerei internazionali e nazionali;
– le spese per l’ottenimento del visto da pagare in loco, circa 70€;
– l’assicurazione sanitaria obbligatoria da pagare in loco, circa 20€;
– i biglietti di ingresso a siti e musei, perché il programma è flessibile;
– un pasto al giorno, le bevande e gli spuntini;
– le mance da raccogliere in loco e da calcolare in circa 30€;
– quanto non indicato nel paragrafo “La quota comprende”.
Nota:
possiamo emettere il biglietto aereo su richiesta, al momento, inizio novembre 2016, la quota è di circa 340€ per andata, ritorno e bagaglio, comprese le tasse aeroportuali e i diritti di agenzia.
La partenza può essere organizzata da diverse città italiane.
I biglietti di ingresso ai siti e ai musei costano circa 5€.
La quota per persona per la prima parte del viaggio
La quota per persona con minimo 8 partecipanti è di 1.590€.
Un adeguamento della tariffa di 170€ è richiesto se il gruppo ha da 4 a 7 partecipanti.
Supplemento camera singola: 280€.
La quota per persona per la seconda parte del viaggio
La quota per persona con minimo 8 partecipanti è di 890€.
Con meno di 8 partecipanti è richiesto un supplemento da calcolare.
Supplemento camera singola: 160€.
Contatti, informazioni e prenotazioni
Enrico Radrizzani è a vostra disposizione per ogni domanda riguardante il viaggio e l’organizzazione.
Telefono: +39 335 659 72 86 con WhatsApp.
Skype: enricorelax.
E-mail: enrico@lacompagniadelrelax.net
Per informazioni sul workshop fotografico
Per avere informazioni sul workshop fotografico potete contattare
Claudio Silighini: telefono: +39 347 569 22 03.
Sito: www.claudiosilighini.com
Vi invitiamo a condividere l’evento su Facebook e ad invitare i vostri amici seguendo questo link.
Organizzazione tecnica:
Nubilaria Viaggi, Viale Giulio Cesare 140, Novara.
P.I. 02218470033.
https://www.facebook.com/events/622090467997614/