Divriği, un’eredità di inestimabile valore
Ci troviamo nel cuore dell’Anatolia, ai piedi del castello di Divriği, nella provincia di Sivas. Qui, nel XIII secolo, l’emiro Ahmed Shah fece costruire una straordinaria moschea, affiancata da un ospedale; un complesso che oggi rappresenta un capolavoro unico dell’architettura islamica, che racconta la storia della dominazione turca in questa regione e il raffinato gusto artistico dell’epoca. Un luogo in cui religione, scienza e arte si fondono in un’unica, straordinaria creazione.
L’architettura della moschea
Entriamo nella moschea e subito ci colpisce la sua struttura monumentale. A differenza di molte altre moschee del periodo, questa non presenta un cortile aperto né porticati, ma organizza tutte le funzioni religiose all’interno di uno spazio chiuso, forse per proteggere i fedeli dalle rigide temperature della regione. La sala di preghiera è coperta da un sistema di volte in pietra di eccezionale raffinatezza, sostenute da quattro file di pilastri.
Il punto focale è la cupola esagonale che sovrasta il miḥrāb, la nicchia che indica la direzione della Mecca, mentre un’altra si eleva sopra la vasca per le abluzioni.
Un trionfo di arte e maestria
Ci soffermiamo ad ammirare le decorazioni scolpite sulle tre porte principali del complesso.
Queste, in netto contrasto con le pareti interne spoglie, si presentano come un tripudio di motivi geometrici, arabeschi e intrecci vegetali che si sviluppano con un dinamismo unico. Ogni portale presenta un design esclusivo, segno distintivo del lavoro di diverse maestranze. Anche le basi e i capitelli delle colonne, così come le superfici interne delle volte, mostrano una ricchezza ornamentale senza pari. Il livello di dettaglio e la tridimensionalità delle sculture rendono queste decorazioni uniche nel panorama dell’architettura islamica.
Un centro di cura e sapienza
Accanto alla moschea sorge il Darüşşifa, l’antico ospedale, costruito per volere di Turan Melek, moglie di Ahmet Shah, e progettato dall’architetto Hurrem Shah. L’ingresso è segnato da un portale monumentale riccamente decorato, che ci introduce in un ampio atrio centrale. Qui, un grande oculo al centro della cupola lascia filtrare la luce, illuminando la vasca d’acqua sottostante, intorno alla quale si articolano le stanze destinate alla cura dei malati. Questo luogo, non era solo un ospedale, ma anche un centro di studio della medicina, dove si praticavano cure basate sulle conoscenze scientifiche dell’epoca. La struttura stessa, con le sue volte elaborate e gli spazi armoniosi, suggerisce un ambiente studiato per favorire il benessere e la guarigione.
È sorprendente notare come la struttura dell’ospedale rifletta la stessa perizia costruttiva della moschea, con soluzioni architettoniche avanzate e decorazioni uniche nel loro genere.
Osservando da vicino le decorazioni, scopriamo che nessun motivo si ripete: ogni portale, ogni colonna, ogni superficie scolpita ha un disegno distinto, segno di un lavoro realizzato da maestranze diverse. Il livello di dettaglio e la tridimensionalità delle sculture non trovano paragoni in altre architetture islamiche dell’epoca.
La salvaguardia di un tesoro
Pur avendo subito diversi restauri tra il XV e il XIX secolo e ulteriori interventi nel XX secolo per la sua conservazione, il complesso ha conservato la sua autenticità nei materiali e nel design originale. Le autorità turche continuano a vigilare sulla sua tutela, monitorando lo stato della struttura e intervenendo per contrastare i danni causati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Inoltre, un programma di conservazione prevede lo studio dettagliato delle condizioni strutturali, la protezione delle decorazioni in pietra e la gestione del sito per garantirne la fruibilità futura.
Lasciamo questo luogo con la consapevolezza di aver visitato uno degli esempi più straordinari dell’architettura islamica, un’opera che non è solo una costruzione di straordinaria bellezza, ma anche una testimonianza della storia e della cultura di un’epoca lontana. Il complesso di Divriği rappresenta un’eredità unica che merita di essere conosciuta e preservata, affinché le generazioni future possano continuare a stupirsi davanti a tanta maestosità.