Una città crocevia della storia
Camminando per le strade di Safranbolu, ci immergiamo in un’autentica città ottomana, il cui sviluppo è stato segnato dal commercio delle carovane. Dopo la conquista turca
dell’XI secolo, la città divenne un importante snodo commerciale e, nel XIII secolo, un centro vitale lungo le rotte delle carovane. L’evoluzione urbanistica riflette la crescita economica della città, con edifici e infrastrutture che testimoniano il mutamento della sua struttura socio-economica fino alla scomparsa delle tradizionali rotte carovaniere.
Tre quartieri, tre anime
Passeggiando attraverso Safranbolu, scopriamo tre quartieri distinti. Çukur, la zona centrale, si sviluppa in una valle triangolare delimitata da due fiumi e ospita il mercato, cuore pulsante dell’artigianato locale. Kıranköy, un tempo abitato da non musulmani, presenta un’architettura in pietra simile a quella delle città europee, con botteghe al piano terra e abitazioni ai piani superiori. Questo contrasto con le case in legno di Çukur ci mostra come le comunità ottomane e non ottomane abbiano mantenuto le proprie tradizioni abitative. Infine, Bağlar , situato sui pendii nord-occidentali, era la residenza estiva per le famiglie benestanti della città, caratterizzata da ville immerse in ampi giardini.
Tra le vie di un passato intatto
Le strade di Çukur e Kıranköy seguono il naturale andamento del terreno, creando angoli panoramici suggestivi. Sono strette e lastricate in pietra, con un sistema di drenaggio inclinato verso il centro per lo scolo dell’acqua piovana. Le case a graticcio presentano spazi tra le travi riempiti con materiali diversi, mentre le facciate su strada sono spesso prive di finestre, dando alle mura in pietra l’aspetto di estensioni dei giardini privati.
All’interno, troviamo soffitti decorati, armadi a muro, camini e panche, mentre le stanze si aprono su ampi saloni, detti “sofa”, che fungono da centri di vita domestica.
Il ruolo storico della città
Per secoli, questa città fu un crocevia fondamentale lungo le rotte commerciali tra Oriente ed Europa. Questa prosperità le permise di diventare un modello per l’architettura pubblica e residenziale dell’Impero Ottomano. Tuttavia, con l’avvento delle ferrovie nel XIX secolo, il commercio carovaniero declinò e molte città lungo il percorso persero importanza. Safranbolu riuscì a reinventarsi grazie alla vicinanza agli impianti siderurgici di Karabük, preservando al contempo il suo aspetto storico.
Integrità e autenticità
Oggi, Safranbolu conserva intatta la sua struttura storica, con un centro urbano che ha subito poche alterazioni nel tempo. Tuttavia, l’incremento del turismo e la crescente esigenza di restaurare gli edifici pongono nuove sfide. Molte abitazioni storiche sono state trasformate in hotel e ristoranti, un processo che ha dato nuova vita alla città ma che necessita di un attento controllo per mantenere la fedeltà alle forme e ai materiali originali. Le principali minacce all’autenticità includono restauri inadeguati, la perdita di artigiani specializzati e il proliferare di negozi di souvenir nella zona del mercato.
Conservazione e gestione del patrimonio
Safranbolu gode di protezione legale come sito urbano e naturale sotto la legge nazionale sulla conservazione. La gestione del patrimonio storico è affidata al Comune e al Consiglio Regionale per la Conservazione, che approva ogni intervento sugli edifici registrati. Nel 2008 è stata istituita una zona cuscinetto per garantire una protezione più efficace. Il finanziamento delle opere di restauro proviene in parte dal turismo e da modifiche legislative a favore della conservazione.
Oltre agli sforzi istituzionali, la città beneficia del contributo dell’Università locale e delle ONG, che promuovono la sensibilizzazione pubblica e formano nuove generazioni di restauratori. Tuttavia, il mantenimento dell’integrità del sito richiede investimenti costanti e una gestione attenta, capace di rispondere alle nuove sfide e minacce emergenti.